La finale di Wimbledon del 2021 è ormai un ricordo lontano, quasi sbiadito. Quattro anni dopo quell’exploit storico, Matteo Berrettini appare sempre più distante dal tennis, intrappolato in una crisi di risultati e motivazioni che sembra non avere fine. L’ultimo segnale arriva oggi, con la conferma della rinuncia ufficiale agli Us Open, al via il 24 agosto a Flushing Meadows. Il nome del romano è stato depennato dall’entry list dell’ultimo Slam stagionale: al suo posto in tabellone ci sarà lo statunitense Brandon Holt. Il ritiro da New York allunga ulteriormente un’assenza che dura da settimane. L’ultima apparizione di Berrettini risale infatti a Wimbledon 2024, chiuso al primo turno contro il polacco Kamil Majchrzak, dopo che il ritorno in campo agli Internazionali di Roma aveva già mostrato un Matteo in difficoltà fisica e mentale. Una condizione che lo stesso tennista aveva ammesso pubblicamente, con parole che oggi assumono un peso ancora maggiore: “Dopo Roma ho passato settimane difficili, ho avuto tanti momenti di down in cui dovevo decidere se provarci o non provarci. Fondamentalmente sono stanco, stanco di rincorrere sempre qualcosa. Per questo ho bisogno di prendermi giorni per pensare, per decidere cosa fare del futuro perché stare in campo così non è quello che voglio”.

Una dichiarazione che lasciava intuire un bivio, tra la voglia di rientrare e la tentazione di fermarsi per un periodo più lungo. Da allora, però, la luce in fondo al tunnel non è ancora apparsa. La rinuncia agli Us Open, dopo quelle a diversi tornei estivi, sembra certificare un momento di profonda riflessione sul prosieguo della carriera. Per il Berrettini che aveva infiammato l’erba di Londra, trascinando l’Italia in una finale Slam che mancava da oltre quarant’anni, il presente racconta invece di un’assenza che si prolunga e di un futuro tutto da scrivere. Anche se in molti avevano sperato che il momento fosse passato, vedendo il selfie che proprio Matteo aveva postato il 13 luglio insieme a Jannik Sinner. Era stato lui a scrivere “step by step with the best”, in un momento post allenamento in quel di Montecarlo. Non possiamo sapere se sia l’insicurezza a guidare queste scelte, la volontà di essere al meglio e quindi forse di non misurarsi per la prima volta con il proprio fisico in uno Slam. Sta di fatto che Matteo manca a tutti, e che l’Italia non vede l'ora di tornare a fare il tifo per lui.