“E’ successo al Ranch, in allenamento, con una caduta non caduta: ho messo giù la gamba per non finire a terra e in quella circostanza ho pizzicato il menisco” – Così Franco Morbidelli ha spiegato il suo problema al ginocchio. Quello che ieri in prova ha ceduto, facendolo cadere sopra la sua stessa M1 durante la prova di cambio moto al box. Un dolore che, per chi lo conosce, sul momento è allucinante, una fitta che toglie il fiato. Ma con problemi al menisco si può anche convivere. Passa in fretta, insomma, e lavorando sulla muscolatura della gamba si riesce anche a ritardare l’intervento chirurgico. Ma è chiaro che quella della sala operatoria è una possibilità che Franco Morbidelli dovrà valutare subito dopo il GP di Francia a Le Mans. Perché il cedimento della gamba, ormai, comincia ad essere frequente e perché, comunque, sapere di dover fare i conti con un problema del genere può condizionare le performance di un atleta.
“Il mio ginocchio – ha spiegato l’italobrasiliano - è debole, fa male dalla scorsa settimana. Non era molto stabile in questi giorni e mi ha deluso durante la simulazione di cambio moto. Ci stavamo già lavorando alla clinica Mobile. Abbiamo dovuto intensificare il lavoro e ora non avevo più dolore, va bene. Cercherò di accelerare il processo di guarigione”. Un processo di guarigione che potrebbe, appunto, passare per la sala operatoria, anche perché si tratterebbe di un intervento quasi di routine e che non prevede tempi di recupero particolarmente lunghi e che possano compromettere la marcia mondiale del pilota Petronas. Basta pensare che i calciatori, generalmente, tornano in campo nel giro di una settimana, mettendo l’arto molto più sotto stressa di quanto può fare un pilota in gara.
“Franco ha questo problema al ginocchio da un po’ – ha detto Valentino Rossi, a commento del fatto che quello di Morbidelli è un problema noto già da qualche tempo nel paddock e, soprattutto, tra i colleghi della VR46 – credo sia il menisco. Di norma lui sta bene, non ha particolari fastidi, però possono capitare episodi come quello avvenuto in prova ed è chiaro che non è una situazione simpatica. C’è di peggio, ma era meglio niente”.