La stagione non è ancora iniziata e il team Haas ha già dovuto affrontare polemiche, attacchi e proteste. L'ingaggio di Mazepin, il russo pagante e combinaguai neo compagno di squadra di Schumacher, ha portato con sé parecchia indignazione, comprese le recenti proteste post-presentazione della nuova Haas.
La scuderia infatti ha presentato una livrea diversa rispetto a quelle a cui ci ha abituato negli scorsi anni, con colori che chiaramente rimandano alla bandiera russa, patria di Nikita, e anche paese da cui arriveranno la maggior parte dei soldi necessari per affrontare la stagione, considerando che papà Mazepin - per permettere al figlio di correre in F1 - ha portato come title sponsor l'azienda petrochimica russa leader mondiale in estrazione, Uralkali, di proprietà dello stesso Dmitry Mazepin.
La presenza della bandiera russa sulla livrea della monoposto però è adesso sotto accusa da parte della Wada, l'Agenzia mondiale antidoping, che si è mossa per indagare sui colori della monoposto.
La Russia infatti, dopo il caso di Doping di Stato che l'ha investita negli scorsi anni e che ha portato il paese all'esclusione dai giochi olimpici, ha il divieto assoluto di presentare colori o bandiere che facciano riferimento al paese in qualsiasi manifestazione spotiva internazionale.
La presenza di quella che tanto somiglia a una bandiera sulla livrea della Haas, e l'accostamento di questa a uno sponsor russo e un pilota della stessa nazionalità, ha portato la Wada ad aprire un'indagine sulla questione, per cercare di capire il motivo del cambio di livrea e la scelta di questi colori, che per alcuni potrebbero anche far riferimento alla bandiera americana, paese di provenienza della scuderia Haas. Ma la disposizione dei colori e tutte le questioni economiche già elencate che legano il team al paese condannato dalla Wada hanno fatto scattare i controlli dell'agenzia antidoping.