Si chiama Inside Suzuki il documentario in 4 puntate sulla stagione appena trascorsa dal team di Davide Brivio. Un contenuto esclusivo prodotto da MotoGP.com in vista dell’inizio della stagione che, sulla falsariga di Fight to Succeed dedicato al Team Petronas, promette un punto di vista inedito sul weekend di gara. La prima puntata, in uscita venerdì 26 febbraio, racconta le lunghe riunioni e le analisi tecniche che anticipano le prime sessioni di prove libere. Gli altri episodi verranno poi rilasciati ogni due giorni: 28 febbraio, 2 marzo e 4 marzo. Tutti i contenuti sono disponibili con il VideoPass di MotoGP.com.
Nel frattempo Joan Mir è stato nominato da Laureus tra gli sportivi ‘Rivelazione dell’anno’, un premio che Marc Marquez aveva vinto al suo primo titolo mondiale nella classe regina, nel 2013. Assieme a Joan sono stati scelti il calciatore del Barcellona Ansu Fati; il vincitore del Tour de France Tadek Pogacar; il campione degli US Open Dominic Thiem; la vincitrice del Roland Garros Iga Swiatek e Patrick Mahomes, quarterback dei Kansas City Chiefs.
Proprio in questi giorni infine, José Manuel Cazeaux, capo tecnico di Alex Rins, ha voluto parlare delle difficoltà del suo pilota e degli obiettivi della squadra, confermando anche che Suzuki è al lavoro per fondare un team satellite: “Per Alex vedere Joan vincere il titolo è stata dura - ha spiegato Cazeaux - ma l'ha accettato riconoscendo il valore del campionato di Mir. Ha avuto le sue possibilità di tornare in lotta, ma non ha ottenuto il massimo. L'importante ora è analizzare cosa è successo per migliorare. L'importante è che le regole in squadra rimangano chiare: garantiremo parità di trattamento ad entrambi ”. Poi chiarisce una dichiarazione del suo pilota, che aveva dichiarato di sentirsi il numero uno nel team: “Non ho sentito l’intervista di Alex, ma è normale che entrambi i piloti si sentano i numeri 1 e che vogliano esserlo. L'importante è quello che trasmette loro la squadra, devono fare la differenza in pista. Se le regole rimangono intatte non ci saranno scuse, ognuno dovrà guardare dal proprio lato del box. La Suzuki ha sempre mantenuto questa linea, speriamo che continui così ”.