Peggio di così, c’è solo da scavare. Nikita Mazepin, l’uomo che unisce l’intero fandom della Formula 1 nell’odio più totale, sta superando se stesso. Il nostro, oggi, è riuscito non solo a concludere la gara duplicemente doppiato, ma si è pure beccato una penalità di cinque secondi per aver ostacolato Sergio Perez, in quel momento leader della corsa, in fase di doppiaggio.
Un’impresa che – si sussurra su Twitter – gli sarebbe valsa il riconoscimento di pilota del giorno da parte dei fan, se chi di dovere non avesse avuto pietà nei suoi confronti, assegnandolo al secondo più votato. E la domanda, a questo punto, sorge spontanea: Nikita, ma che cosa stai facendo?
Per la verità, il quesito sarebbe ancora più terra terra, ovvero cosa ci faccia Nikita in Formula 1. Ma la risposta è tristemente ovvia. Pecunia non olet. I soldi di papà Mazepin, proprietario di quell’Uralkali che campeggia come sponsor sulla Haas vestita, oltretutto, dei colori della bandiera russa, sono fondamentali per la Haas, che lo scorso anno è arrivata davvero vicina al punto di non ritorno causa COVID-19.
I quattrini non puzzano mai, anche se ci si ritrova in squadra un pilota che, oltre ad avere un carattere tutt’altro che mellifluo, appare pure inadeguato per il contesto.
Il problema di Mazepin, a ben vedere, sta proprio nel suo carattere esplosivo. Prima di tutto, perché gestisce con troppa foga una vettura deficitaria, finendo per incappare in errori francamente evitabili nel tentativo di estrarre il massimo dalla monoposto. E diventando pure lo zimbello dei social. Ma il peggio è che la sua arroganza lo porta anche a non rispettare gli avversari in pista. Ha ostacolato Giovinazzi in qualifica a Imola, e oggi ha fatto il bis con Perez.
E uno così non lo cambi facilmente. Anzi. Convinto com’è di essere nel giusto, continuerà a fare danni, per la gioia dei suoi numerosi hater. Con il risultato di finire schiacciato dal confronto con il compagno di squadra, Mick Schumacher, che si tiene sapientemente fuori dai guai. E così, oltre a girarsi come un primo ballerino del Bol'šoj in pista, il nostro Nikita attira l’attenzione per i motivi sbagliati.
È l’antieroe della Formula 1, un cattivo grottesco da cartone animato che, alla fine, risulta quasi divertente nella sua goffaggine. Se non fosse che non c'è nulla da ridere.