Con il successo al Gp di Stiria, Jorge Martin, la possibile nuova stella della MotoGp, ha portato la Ducati Pramac per la prima volta sul gradino più alto del podio. Un risultato che premia gli sforzi compiuti dal team negli ultimi anni e che in precedenza era stato solo sfiorato: ci erano andati vicini diverse volte Petrucci e Miller, ma solo Martinator è riuscito a completare l’opera.
Tanto entusiasmo nel box, soprattutto per Francesco Guidotti, che (sportivamente) ingordo dice: “Ci riproviamo subito”. Tutto è possibile, perché si corre di nuovo al Red Bull Ring.
“Negli ultimi anni – ha dichiarato il team manager fiorentino al Corriere dello Sport – siamo andati vicini al successo ma ci è sempre sfuggito per qualche motivo. C’era il rischio pioggia e per la ripartenza credevo la prendessimo in pieno. Quindi c’era sempre un pensiero al meteo che non facesse scherzi e c’era Joan Mir attaccato, invece è andato tutto bene. Poi ha guadagnato un po’ di margine. Me lo dico da solo: «Ce lo siamo meritato!»”
Le aspettative su Martin erano alte, visti i precedenti: “La pole position con tanto di record era da subito un bel segnale, specialmente dopo quello che aveva fatto in Qatar, aveva fatto anche lì la pole e ha guidato la gara per tutta la prima parte. Ma gli mancava ancora la misura della gestione, essendo la sua seconda gara di sempre in MotoGp. Lo conoscevamo poco prima che venisse qui. È un ragazzo che non può non piacere, genuino e spontaneo, ha questo entusiasmo davvero contagioso, è lui che fa l’ambiente. Non abbiamo fatto niente di speciale per accoglierlo. C’è stato un momento in cui sono stati messi «i puntini sulle i», ma c’è stata un’intesa immediata. Ha fatto la differenza, perché alla fine è sempre il pilota che la fa”.
E sulla situazione del campionato? “Abbiamo vinto con Martin e siamo secondi nel mondiale con Zarco, duro lavoro, delle persone molto valide all’interno del team. Tanto appoggio da Ducati e tanti ingegneri che ci seguono”.