Le polemiche tra Red Bull e Mercedes non sembrano destinate a fermarsi e nonostante entrambi i piloti abbiano deciso di mettere una pietra sopra il tanto discusso incidente di Silverstone una nuova occasione per discutere si è fatta largo nel paddock dopo le qualifiche in Ungheria.
Questa volta parliamo di out lap e di ultimo tentativo di pole position nel corso del Q3 del sabato: Hamilton ha percorso il giro di lancio tenendosi alle spalle il contendente al titolo Max Verstappen e il suo compagno di squadra Sergio Perez, in quello che a tutti è apparso come un chiaro tentativo di bloccaggio nei confronti delle due Red Bull.
E anche se Lewis e Mercedes smentiscono le accuse categoricamente, il risultato è arrivato: Max non è riuscito a scaldare le gomme come avrebbe voluto e Perez è addirittura rimasto sfregato dalla bandiera a scacchi, non riuscendo a effettuare l'ultimo tentativo.
Una strategia che non ha particolarmente apprezzato l'ex pilota e campione del mondo, oggi commentatore TV, Nico Rosberg che - soprattutto quando si tratta del grande rivale Hamilton - non le manda a dire: "Io avrei comunque investigato se fossi stato nella FIA - ha detto il tedesco - Se c'è la regola dell'1.31 massimo fra le due linee di safety e lui ha fatto 1.50 probabilmente un'investigazione l'avrei fatta".
Quando Carlo Vanzini, dalla cabina di commento, fa poi notare a Rosberg che davanti a Hamilton - a sua volta - si trovava Bottas, e che quindi la colpa in caso di investigazione (comunque non aperta) sarebbe potuta cadere sul compagno di squadra finlandese, Nico ha sorriso sornione e ha chiuso la discussione con un glaciale: "Come sempre con Hamilton alla fine la colpa è di qualcun altro".