“Perché gli altri possano vivere”. È il motto delle unità speciali della Guardia costiera americana, inciso su una maglia rossa da bagnino consegnata ad Andrea Stramaccioni dopo il salvataggio di due ragazze in mare. Parole che oggi si intrecciano con la storia inattesa di un uomo che, in vacanza sul Gargano con la sua famiglia, si è tuffato per salvare due adolescenti in grave difficoltà. Due vite che senza il suo intervento, con ogni probabilità, non ce l’avrebbero fatta. È accaduto lo scorso 28 luglio, nella baia di Sfinale, tra Peschici e Vieste. Stramaccioni, ex allenatore dell’Inter, si trovava sotto l’ombrellone con moglie e figli quando ha notato un movimento strano in riva. “All’improvviso ho visto gente accalcarsi verso l’acqua, un bagnino dentro che fischiava e due ragazze che sbracciavano e urlavano. Mi sono alzato e ho corso verso il mare. Il bagnino era solo, e in quel mare mosso non avrebbe mai potuto farcela da solo”. Poi ha proseguito dicendo che “il bagnino mi ha detto di puntare verso la prima ragazza, la maggiore. Era in panico, le ho detto di stare calma, di restare sul dorso, che in cinque minuti sarebbe finito tutto. Così è stato, l’ho portata in zona sicura. Ma appena mi sono voltato ho capito che la seconda era in condizioni molto più gravi”.

Il bagnino, stremato, non riusciva a tenerla. La giovane andava giù e risaliva, aveva già bevuto molta acqua. “Ho capito che dovevo tornare subito. La barca di salvataggio era troppo lontana, gli scogli troppo vicini, le corde lanciate non arrivavano. Ho avuto paura anch’io. Lei mi trascinava sott’acqua, era convinta che sarebbe morta. Le ho detto di fidarsi, c’era una sola via: una piccola insenatura tra le rocce. L’ho presa, l’ho lanciata lì dentro, poi sono finito sott’acqua anch’io”. Quando riemerge, Stramaccioni è confuso, ma la ragazza è in salvo. Solo più tardi, a riva, ne ha la conferma: “Ho tirato un sospiro di sollievo. Poi mio figlio mi ha chiesto: ‘Papà, e se fossi morto?’. Non è facile rispondere. L’ho fatto perché mi sono sentito come se ci fosse stata mia moglie o uno dei miei figli là dentro. Ho agito d’istinto”.

Ma non ha nessuna voglia di essere definito eroe: “Non sono un fenomeno. Me la sono vista brutta anch’io. Ma ho le caratteristiche fisiche e mentali adatte e ho deciso di intervenire. Quelle ragazze sarebbero annegate e il bagnino da solo non ce l’avrebbe fatta”. Le due adolescenti, originarie di Bolzano, hanno ringraziato e poi sono tornate in Trentino-Alto Adige. La Guardia Costiera ha voluto omaggiare Stramaccioni con una maglia simbolica. E lui, con la stessa semplicità con cui ha raccontato tutto, chiude: “Lo dico perché chi legge capisca: il bene più prezioso è la vita. E il mare non va mai preso alla leggera”. Ecco che, allora, ci chiediamo se, per un giorno, non sia meglio Strama dei mondiali di nuoto che sì, ci stanno facendo comunque volare con 2 medaglie d’oro, 11 d’argento e 4 di bronzo, però vuoi mettere con un’impresa reale?