Esperienza, velocità, ma anche sensibilità, collaborazione con il team e talento. Sono tantissimi i dettagli che fanno di un pilota un campione e di un altro semplicemente "uno dei tanti". Giudicarli, lo abbiamo detto tante volte, è praticamente impossibile - soprattutto se proviamo a farlo al netto delle monoposto - ma il videogioco della Formula 1 quest'anno ci ha provato.
Da questa edizione del gioco, prodotto da Codemasters, gli appassionati potranno destreggiarsi sia come piloti che come proprietari della scuderia, con un mercato piloti e una serie di scelte che vanno ben oltre il semplice talento in pista. Per rendere questa fase di compravendita più veritiera, gli sviluppatori hanno inserito all'interno del videogame un ranking con valutazioni che vanno da 0 a 100, divise in due diverse classifiche: una di inizio stagione e una di fine anno, per capire l'andamento dei protagonisti della Formula 1 nel corso dei mesi.
Agli appassionati però questa strana classifica proprio non è andata giù. Il problema? Praticamente ogni voto appare privo di senso. Da Lewis Hamilton che, partendo da 94 scende a fine anno a quota 93, passando per il compagno di squadra Bottas che invece rimane stabile a quota 90. Hamilton nel 2020 ha raggiunto il settimo titolo mondiale con una stagione praticamente perfetta, distruggendo Bottas e non lasciandogli neanche l'ombra di una possibile lotta per il titolo ma, a quanto pare, secondo la classifica del gioco Lewis è andato peggio di Valtteri.
E tra un Giovinazzi al penultimo posto, e una serie di altri conteggi che non sembrano avere nessuna logica, a sorprendere di più è il giudizio sui piloti Ferrari: nonostante Leclerc abbia raggiunto a fine anno il triplo dei punti di Vettel, il monegasco si trova - nella classifica - ben al di sotto di Vettel, che invece spicca in quarta posizione dietro al trio Mercedes + Verstappen.
Sì, avete capito bene. Nonostante la stagione terribile, il tedesco si trova così ai piedi del podio strampalato. Dietro di lui Ricciardo e - ancora più sotto - il povero monegasco.
E' solo un gioco, fanno notare molti appassionati di Formula 1 sui social, ma forse è anche la più chiara risposta al perché, cercando di giudicare i piloti in griglia, si faranno, sempre e comunque, un sacco di errori.