Tre Ducati in prima fila: Wayne Maxwell davanti a tutti, Jack Miller nella seconda casella, e il figlio d’arte Oli Bayliss in terza posizione. E’ stato questo lo schieramento di partenza dell’ultima tappa dell’Australian Superbike che ha avuto per teatro quel The Bend Motorsports Park che dal 2026 dovrebbe ospitare anche un gran premio della motomondiale. “Quando mi hanno proposto di partecipare – ha detto Jack Miller – ho subito accettato. La MotoGP è molto diversa dalle derivate di serie, ma volevo provare e sono contento di essere qua, al di là di quelli che saranno i risultati”.
Invece i risultati sono comunque arrivati, con Miller che ha preso subito le misure della sua Ducati Panigale V4R e ha chiuso le qualifiche al secondo posto. Poi, nel giorno della gara, l’australiano della Ducati ha avuto una buona partenza in Gara1, ma dopo sette giri c’è stato un incidente che ha provocato una ripartenza. Nella sprint race successiva l’australiano s’è ritrovato in un corpo a corpo con Aiden Wagner che lo ha steso. Nulla di fatto, quindi, e sorte di Gara1 fin troppo simile a molte della MotoGP per il compagno di squadra di Pecco Bagnaia.
In Gara2, invece, Jack Miller è riuscito a partire bene, ma ancora una volta un incidente ha rimesso tutti in griglia, costringendo i piloti a giocarsi tutto in sette giri. Wayne Maxwell è risultato subito imprendibile, mentre Glenn Allerton su BMW è riuscito a mettere le ruote proprio davanti a quelle della Ducati di Jack Miller, che s’è dovuto accontentare del terzo posto.