Difficile parlare di una parabola politica di Fedez. C'è stato un periodo in cui era esplicitamente vicino al Movimento 5 Stelle, ne aveva perfino scritto l'inno. Poi, durante il matrimonio con Chiara Ferragni, sembrava essere diventato un'icona della sinistra: gli attacchi, frontali e reciproci, con Matteo Salvini che lo chiamava “milionario di sinistra”; le uscite sul Ddl Zan e l'omofobia. Il cantante con le unghie smaltate che limonava con Rosa Chemical a Sanremo era un perfetto rappresentante del mondo al contrario teorizzato da Vannacci. Poi sono arrivati i pandori, il divorzio, le foto con Giuseppe Cruciani, le relazioni con gli ambienti di estrema destra degli ultras fino ad arrivare ancora a lui, il generale della Folgore, ospite del nuovo podcast dell'ex marito di Chiara Ferragni, Pulp. Il rapper aveva già avuto modo di elogiarlo durante una puntata della Zanzara. Il mondo al contrario o Fedez al contrario? Visti i personaggi è difficile aspettarsi un'intervista critica o davvero polemica: entrambi sono in missione speciale per diventare simpatici, chi per un motivo chi per un altro. Tutto, in effetti, fila liscio durante la puntata, con Fedez che fa il Fedez e Vannacci che fa il Vannacci. Entrambi con la giusta moderazione e serietà, che se fossero sempre così tutti quanti sarebbe un mondo migliore.
Basterebbe guardare le immagini per capire tutto il senso della puntata: i tormentoni ci sono tutti. Vannacci col suo calendario, Vannacci che fa il gesto della Decima con le braccia, Fedez che si accende una canna e prova a passarla al generale che la rifiuta. Vera Gemma aveva fatto lo stesso gesto poco tempo fa alla Zanzara, con Cruciani: Fedez sta studiando per diventare il nuovo Crux? A vedere il podcast, la risposta è no: si parla di un “confronto di idee diverse, civile ed educato”, un altro pianeta rispetto alle risse verbali che sono la cifra del programma in onda su Radio 24. Chi si aspettava scintille o litigi rimarrà deluso, comunque, anche perché Vannacci riesce sempre a mostrare un volto ragionevole e moderato oltre alle esagerazioni provocatorie. Ma lo spazio per sparare c'è eccome, anche contro gli alleati. Al punto che, sul nuovo codice della strada e gli stupefacenti, va contro Matteo Salvini. Fedez e Mr.Marra entrano nel tema delle droghe leggere, e il generale concorda con loro sul fatto che “se fumo una canna e, dopo un mese, guido, ed è scientificamente provato che non dà alcun effetto sullo stato di veglia e sulla capacità di guida, non avrebbe senso proibirlo”. Oltre a questo, gli altri punti toccati nel corso del podcast sono la comunicazione di Vannacci, già dichiaratamente preferita da Fedez a quella di Elly Schlein; gli Stati Uniti, l'Europa e i conflitti, poi i testi e l'estetica dei trapper, quindi dei giovani in generale.
Sulla comunicazione, il dialogo parte dalle polemiche sulla Decima Mas. Vannacci spiega che lui è cresciuto vedendo i militari della Folgore come degli eroi, simboli di abnegazione e sacrificio. Fedez gli ricorda che per il resto d'Italia il battaglione è sinonimo di fascismo, e che il fatto di puntare su un simbolo del genere può essere un modo per strizzare l'occhio a chi vorrebbe votare in una determinata maniera. Vannacci risponde che è una semplificazione errata, e che la scelta era una provocazione e nulla più. I due conduttori lo incalzano sul fatto che l’utilizzo del simbolo, così come giocare sulla parola camerata, non può essere altro che un tentativo di farsi votare dai nostalgici. Secondo il generale non è così, e si appella alla terminologia militare: i camerati esistono a prescindere dal fascismo, e il cameratismo pure. Di più: Vannacci spiega che la tecnica della sinistra è quella, di fronte a ogni esternazione, di chiedere una dichiarazione di antifascismo, “ma il fascismo è finito, ed è come chiedere a qualcuno di essere antinapoleonico”. Gli obiettivi politici di Vannacci in Europa? La missione di Vannacci è quella di “far finire le guerre”, e lo dice da “persona che ha portato il fucile a tracolla per diversi anni”. Si entra in un campo che conosce davvero, e sul conflitto Russia-Ucraina spiega che “la pace giusta non è mai esistita. Esiste soltanto la pace dei vincitori. Continuare a far morire le persone senza arrivare a un risultato è una cosa sbagliata. Bisogna andare a un tavolo negoziale sapendo che tutti perderanno qualcosa, in ogni caso. L’Italia, al momento, ci sta perdendo e basta. L’unico modo per vincere questa guerra sarebbe far entrare la Nato, lo dico in maniera tecnica, ma per l’amore che provo per le mie figlie penso che non sia il caso di correre questo rischio”. Poi si torna su un terreno più scivoloso per il generale, perché Fedez fa ascoltare un pezzo di Simba La Rue a Vannacci. Il commento è distruttivo: “Il testo è turpiloquio gratuito. Se gli piacciono le armi, che vada a fare il militare, invece che millantare chissà che cosa. Mi sembra soltanto un vantarsi di cose proibite per fare il teppistello da due soldi”. Fedez ribatte che “è quella la figata”, poi si passa ai piercing citati dal trapper nella canzone: “perchè piacciono? Fanno male, danno fastidio, ci si può fare male”, si domanda Vannacci, aggiungendo che lui si voleva fare un tatuaggio da ventenne ma non lo ha fatto più perché era diventata una moda. Anche se, non potendo mancare la vannacciata finale, per lui “vedere una donna col piercing all’ombelico” è una bella cosa. Anche su questo sono d'accordo tutti. Fine della trasmissione. Missione compiuta.