Måneskin con Damiano, Måneskin senza Damiano, Tony Effe, Elodie e tutti quanti: le mode passano, le hit rimangono. Preply, una piattaforma di apprendimento online, ha analizzato le canzoni che hanno dominato la scena del pop dagli anni zero del duemila a oggi, prendendo in esame posizione in classifica e longevità dei brani di maggior successo, per poi approfondire gli ascolti sulle metriche di piattaforme moderne come Spotify e YouTube, che oggi sono il termometro migliore per misurare gli ascolti. Dal 2000 al 2023 la musica italiana ha attraversato fasi di trasformazione radicale, con un susseguirsi di artisti e canzoni che hanno fatto da colonna sonora alla vita di generazioni di persone, che lo si voglia o meno. Preparatevi a sbloccare qualche ricordo: si parte.
2000-2009: gli anni d'oro del pop italiano
Il nuovo millennio si apre con uno dei simboli del pop italiano, Eros Ramazzotti, che con Fuoco nel fuoco del 2000 incendiava le radio e le lingue delle coppiette affaccendate coi limoni, consolidando il suo status di icona internazionale. La versione spagnola del pezzo, Fuego en el fuego, diventò una hit anche in Sudamerica, amplificando il suo successo oltre i confini dello stivale. Se Eros segnava l'inizio del decennio, l'anno successivo fu il turno di una giovane Valeria Rossi, che con le sue Tre parole, ovvero sole cuore e amore, divenne il volto della leggerezza estiva giovanile, nonostante la rima più vecchia del mondo. Il pezzo fu il classico tormentone da un'estate e via, tanto che la Rossi poi sparì dalle classifiche. Nel 2002 si cambiò marcia: i Tiromancino di Federico Zampaglione, con Per me è importante , portarono un’aria di malinconia sofisticata, cambiando la narrativa del pop italiano e imprimendo nel cuore degli ascoltatori una ballata nostalgica, bellissima e strappakleenex. Il video, poi, con gli omini della segnaletica stradale innamorati, era una perla. Se siete così sciagurati da non ricordarlo, andatelo a cercare. Il 2003 vide invece il ritorno di Giorgia con Gocce di memoria, una canzone carica di emozione che avrebbe segnato non solo la musica italiana ma anche un’intera generazione di spettatori cinematografici, grazie alla sua inclusione nella colonna sonora del film La finestra di fronte. Nel 2004, mentre la boy band inglese Blue spopolava con A chi mi dice (versione italiana di Breathe Easy), un fenomeno virale cresceva a Sanremo: I bambini fanno ooh di Povia, che, pur escluso dal concorso, trovò il suo palcoscenico nel cuore dei telespettatori grazie a una potente campagna di solidarietà. Poi, il cospirazionismo e tutto il resto lo resero quello che conosciamo oggi. Poi fu il momento d'oro degli Zero Assoluto con la loro Svegliarsi la mattina e quel tuturuturututtu catchy e pernicioso, che ti si incollava alle orecchie. Nel frattempo, artisti come Vasco Rossi e Jovanotti continuavano a scrivere la storia del pop italiano, con La compagnia e A te, due pezzi che sfondarono le classifiche. L’inizio della fine del decennio vide Noemi e Fiorella Mannoia cantare insieme in L’amore si odia, confermando la forza del duetto prima che diventasse l'obbligo del featuring, in un periodo in cui la musica italiana stava cercando nuove forme espressive. Per semicitare la Mannoia dello scorso Sanremo: orcozio se cantavano.
2010-2019: il pop diventa rap
Gli anni 2010 vedono un Jovanotti ancora protagonista, questa volta con Tutto l’amore che ho, una riflessione sull’amore in chiave sociale e politica, che dimostrava quanto il suo approccio alla musica fosse mutato. Nel 2011, la stella di Tiziano Ferro brillava più che mai con La differenza tra me e te, un brano che lo consacrava come figura internazionale e che contribuiva a portare il pop italiano sotto i riflettori globali, come era stato con Ramazzotti. Con il 2012 arrivava il trionfo di Arisa con La notte, un pezzo intriso di passione e grinta che ha segnato forse il suo punto più alto, dopo il poppettino facile e fastidioso di Sincerità. Nel 2013 assoluto protagonista Marco Mengoni, che con L’essenziale si è guadagnato un posto tra i giganti dell'industria musicale italiana. Nel 2014, un Fedez non ancora ferragnizzato svoltava la carriera con Francesca Michielin in Magnifico, sdoganando il rap definitivamente nel pop italiano, fino a che poi non li si è distinti più, mentre nel 2015 Marco Mengoni colpiva nuovamente con Guerriero, una ballata emozionante su resistenza, resilienza, speranza o come cavolo si chiama quella roba che dovrebbe farti sentire figo in un mondo orribile. Il 2016 segna un’altra pietra miliare nei tormentoni: Vorrei ma non posto di J-Ax e Fedez, un brano che trattava con ironia il nostro rapporto con i social media, un tema che poi diventerà centrale nel decennio. Coez, con il suo stile sciallo, conquistava il pubblico con La musica non c’è, seguita dai Maneskin, che con Torna a casa iniziavano a farsi conoscere per quello che sarebbero poi diventati: il fenomeno pop rock più clamoroso in Italia.
2020-2024: la Musica, i social
Il 2020 porta in scena A un passo dalla luna di Rocco Hunt e Ana Mena, un successo virale che conquistò le radio e le playlist, mentre Blanco e Sfera Ebbasta dominavano con Mi fai impazzire. Il 2022 vede il ritorno dei Pinguini Tattici Nucleari con Pastello bianco, una canzone nostalgica e moderna, con Zanotti che si lancia come il Max Pezzali della Gen Z. Il 2023 è l’anno del ritorno di un altro grande fenomeno pop italiano: Italodisco dei The Kolors, un omaggio alla musica degli anni ‘80 che ha conquistato non solo l’Italia ma anche le classifiche internazionali. Poi Mahmood, ovviamente, con la sua Tuta Gold ma soprattutto coi cileni ripieni di zucchero: se la canzone diventa un meme, il successo è assicurato.
Spotify e YouTube: tutto passa di qui
Oggi, la popolarità delle canzoni non è più misurata solo dalla posizione in classifica, ma dai numeri impressionanti di stream e visualizzazioni su piattaforme come Spotify e YouTube. La classifica di Spotify, che tiene conto degli ascolti, vede Torna a casa dei Maneskin al primo posto con 218 milioni di stream, seguito da Mi fai impazzire di Blanco e Sfera Ebbasta con 185 milioni. Una grande novità in questa classifica è la presenza di Una volta ancora di Fred De Palma e Ana Mena, che si trova al terzo posto con 181 milioni di stream, seguita da La musica non c’è di Coez e Italodisco dei The Kolors. Su YouTube, dove la musica si accompagna anche a video ufficiali e clip artistiche, la situazione cambia leggermente. Una volta ancora prende il comando con 296 milioni di visualizzazioni, mentre Torna a casa scivola al terzo posto con 180 milioni. Vorrei ma non posto di J-Ax e Fedez, con 230 milioni di visualizzazioni, è un’altra hit che continua a dominare le piattaforme video, seguita da La musica non c’è di Coez, che si conferma come uno dei brani più amati in rete. Come si vede, le canzoni sono più o meno le stesse delle classifiche. I conti tornano, come le hit.