“Qui nessuno ci può giudicare, perché sono tutti molto più aperti e possiamo fare il nostro lavoro di sex worker senza problemi. Altro che l’Italia”: parola di colei che su OnlyFans si fa chiamare Debs. E “qui” è Tenerife, isola calda in tutti i sensi. Noi di MOW ci siamo stati, e n’è uscito un reportage del direttore Moreno Pisto che è andato in onda a Zona Bianca, su Rete 4.
Sono almeno una ventina le sex worker che solo nell’ultimo anno dall’Italia si sono trasferite a Tenerife per creare contenuti per adulti da pubblicare sulle piattaforme online. Ma perché quest’isola è diventata a tutti gli effetti il paradiso delle imprenditrici sexy del digitale?
Una delle prime a traslocare è stata Gaia on Top, ormai una sorta di “guida” per coloro che vogliono imitarla e spostarsi alle Canarie: “Io vivo qui – dice – con mio marita e mia figlia. Siamo una famiglia normalissima, però come lavoro faccio contenuti per adulti su piattaforme. E a oggi sono l’unica milf, non ho assolutamente concorrenza, a differenza delle altre ragazzine”.

Ma perché si è trasferita a Tenerife? “Io vivo qui per una migliore qualità della vita, per la mentalità aperta (quindi nel mio lavoro mi trovo molto meglio) e assolutamente perché qui pago molte meno tasse”.
Quanto si paga? “La piattaforma trattiene il 20%, sul resto pago circa un 15%”.
E quanto si guadagna? “Guadagno bene, come un lavoro dirigenziale”. Vale a dire nell’ordine dei 15 mila euro al mese.
C’è anche la questione che i commercialisti costano meno e che le sex worker nella dichiarazione dei redditi in base alla legge spagnola possono detrarre qualsiasi cosa (compresi vestiti e dildo, per fare un paio di esempi) e i rimborsi vengono tutti pagati subito, contrariamente a quanto avviene in Italia.
Gaia, che ha pure due lauree ed è ormai un'icona anche su Pornhub (e che sui social se l'è presa con la Pivetti), non fa questa attività hot per necessità: è agiata, è un’imprenditrice, ha una sua azienda, così come il marito.
Ma c’è pure chi fa questa scelta per difficoltà economiche, o comunque per aumentare sensibilmente i propri introiti. Un po’ come Debs: quello che guadagnava in Italia in un mese adesso a Tenerife lo guadagna in una settimana, con il compagno Chico che la aiuta a fare i video.

“Vivevamo in Brianza – racconta Debs dalla Costa del Silenzio – io facevo la commessa e lui il cameriere. Prendevamo attorno ai 1.500 euro al mese entrambi. E niente, abbiamo deciso che volevamo cambiare vita e ci siamo trasferiti qui ormai da circa due anni. Faccio almeno dieci video al giorno”.
Nella zona de La Tejita poi c’è Olivia, che è considerata una vera macchina da soldi: guadagna fino a 70 mila euro al mese. Prima di farsi intervistare ci chiede qualche minuto per farsi un video con Gaia nella Jacuzzi.

“All’inizio – spiega Olivia – non facevo tantissimo, perché comunque avevo un altro lavoro e mi dedicavo ad altro. Poi quando ho capito che questo è un lavoro vero e proprio ho iniziato a dedicarmici tutto il giorno e a fare cifre importanti. Di conseguenza oggi lavoro otto ore al giorno ed è diventato il mio lavoro a tempo pieno. Guadagno abbastanza da potermi comprare un appartamento con lo stipendio di due mesi”.
Gli italiani però a quanto pare hanno il braccino corto, e quindi Olivia ha deciso di rivolgersi all’altro lato dell’Atlantico: “Ho scelto principalmente di lavorare con il pubblico americano e non italiano, perché il pubblico italiano non mi renderebbe felice, perché è sempre pronto a chiedere sconti. Quindi lavoro attualmente con quattromila persone che sono iscritte alla mia pagina a 15 dollari al mese principalmente straniere”.

Dal punto di vista di queste ragazze Tenerife è una sorta di terra promessa, il luogo ideale in cui vivere e lavorare: “Si vive meglio – assicura Gaia on Top – si lavora meglio, si pagano meno tasse, c’è sempre il sole: è il paradiso o no? Ciao Italia…”
Per concludere, ecco le richieste più strane dai fan pagatori: c’è chi paga Gaia solo per vedere lei che si arrotola le maniche della camicia, a Debs c’è chi ha chiesto di scrocchiarsi le dita, Olivia – che si rivolge soprattutto al mercato americano – ha gente che la paga e basta, senza ricevere niente in cambio.
