Abbiamo bisogno di una sfida così. Di un mondiale che ci regali testa a testa fenomenali, che non ci faccia guardare i giri che passano e quelli che mancano alla fine della gara. Abbiamo bisogno di piloti che si sfidano, che si accusano via team radio, che si spingono sempre al limite e che per farlo usano la testa, prima ancora del piede. Ma più di ogni altra cosa abbiamo bisogno del rispetto.
Dopo un anno controverso come quello vissuto dalla Formula 1 nel 2021 il pubblico, i piloti e gli addetti ai lavori hanno bisogno di divertirsi, di sfidarsi, di puntare tutto sullo spettacolo in pista. E i giovanissimi Charles Leclerc e Max Verstappen, entrambi classe 1997, stanno dimostrando in questo inizio di stagione di potercela fare.

Di avere quelle capacità che spesso in passato sono mancate a entrambi e di saper gestire testa a testa, sorpassi e controsorpassi, dispetti e strategie inattese. A Jeddah, dopo quanto visto in Bahrain, lo hanno messo in pratica ancora una volta: in questa occasione a vincere è stato Verstappen, che ha beffato Leclerc negli ultimi giri, ma nonostante la rabbia del secondo posto e le scaramucce viste in gara una volta passata la bandiera a scacchi tra i due è tornato il sereno.
Charles ha fatto i complimenti a Max via team radio e poi, affiancandosi in macchina, si sono scambiati un gesto di rispetto. Scesi dalle monoposto si sono cercati e abbracciati, e prima del podio hanno parlato a lungo. Questo fair play durerà? Impossibile saperlo. Ma sembra che questi ex ragazzini irruenti, sempre pronti all'errore pur di ottenere il miglior risultato sull'altro, abbiano capito che per vincere un mondiale, e lottare per 23 gare, più del talento serva l'intelligenza. E il rispetto giocherà una parte fondamentale.