Christy Turlington scoperta dietro la stalla di casa sua oggi fissata con lo yoga, Naomi Campbell, dea impetuosa, prima donna nera ad apparire sulla copertina di Vogue nel 1988 e mamma a 53 anni (per la seconda volta), Cindy Crawford, la donna più sexy d'america e imprenditrice di successo (ha una linea di skincare) riconosciuta dalla gen z per la somiglianza con la figlia (ribadisce che è Kaia Gerber ad assomigliarle e non viceversa) , Linda Evangelista di origini italiane considerata "camaleontica", perché capace di assecondare ogni richiesta dei fotografi. Queste sono le The Super Models, splendide cinquantenni determinatissime che si raccontano su una carriera da sogno. Il problema in The Super Models però è soltanto uno: c'è troppo vittimismo.
Le donne sono le prime ad essere attaccate sia dentro che fuori da una passerella, ed è sempre giusto e sacrosanto ribadirlo. Però, questa ossessione a reiterare continuamente lo stesso messaggio, ossia, "che fatica essere perfette" ha un po' stufato. Del resto le modelle che non fanno i capocantieri, sono chiamate a prendersi cura di se stesse (che non vuol dire accettare una taglia ristrette o essere soggette a violenze indicibili, psicologiche e avances sessuali). La domanda al di là di tutto è semplicemente una sola: questo mestiere chi ve l'ha imposto, il medico? lnsomma, il fashion system è un mondo orribile su molti fronti e bisognerà lavorarci tantissimo per cambiare davvero qualcosa, anche se fino a qualche tempo fa sembrava (finalmente) essersi destato dal sopito problema delle taglie e del viso pulito, cercando di preoccuparsi un po' di una possibile ragazza che sogna di fare la modella con una taglia 44 e l'acne, tuttavia bisogna accettare che se il sogno nel cassetto di diventare una professionista in questo campo non va a buon fine, ci sono tante altre strade percorribili. Ognuno, come in ogni ambito, merita di avere una chance per accedere in questo sistema da rifare da capo (più body positivity e inclusione, grazie) ma se va male, si può sempre provare un'altra strada. Seppur sia difficile trovare un lavoro che permetta un guadagno da top model come piace a Linda Evangelista, autrice del seguente aforisma: «non mi alzo dal letto per meno di 10mila dollari al giorno». Poesia.
Un'altra frase fatta che emerge da questa docuserie un po' lamentosa è: "Pensate di conoscerci quando in realtà vedete solo le nostre fotografie". I social sono 1/80esimo di quello che siamo e su questo siamo tutti d'accordo, tuttavia dimostrano cosa selezioniamo e vogliamo condividere con il nostro pubblico. Dunque se incappiamo continuamente in contenuti come quelli di un'altra supermodella Emily Ratajkowski, che in alcune occasioni aveva lamentato di essere presa poco sul serio, sostenendo che fosse molto di più che un bel corpo, sarebbe necessario far capire a questi utenti che, per quanto dietro possano celare conoscenze dei dettami aristotelici o semplicemente avere molte passioni o altri pensieri da condividere oltre al mettersi in posa, se la vetrina di IG la intasano solo (per quanto legittimamente) di tette e deretani, resterà difficile a un estraneo immaginare che l'obiettivo e interesse primario sia veicolare un messaggio diverso. Del resto Willie Peyote in Mai dire Mai cantava: “Non ho capito in che modo twerkare vuol dire lottare contro il patriarcato...”.